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ISPPREF - Istituto di Psicologia e Psicoterapia Relazionale e Familiare

L’ISPPREF, Istituto di Psicologia e Psicoterapia Relazionale e Familiare Sezione Salernitana, nasce a Salerno nel 1999 per svolgere l’attività di formazione, di ricerca e di clinica concernenti la psicologia relazionale, la mediazione familiare, la psicoterapia familiare, ed interventi nel settore welfare e più in generale lo sviluppo delle risorse umane. L’istituto propone i percorsi formativi nei quali si mira a fornire strumenti di lettura della realtà in chiave sistemico-relazionale. Nasce così il primo corso biennali di formazione in Mediazione Familiare Sistemica, riconosciuto dall’Associazione Internazionale Mediatori Sistemici (AIMS), e successivamente nell’anno 2004 il corso biennale di formazione in Counselling Sistemico Relazionale, riconosciuto dal Coordinamento Nazionale Counsellour Professionisti (CNCP).

Nell’anno 2010 l’istituto diventa la Scuola di Specializzazione in Psicoterapia Relazionale e Familiare riconosciuta da MIUR.

Le società a cui l’isppref aderisce sono l’EFTA - Associazione Europea Di Terapia Famigliare e il CNSP - Coordinamento Nazionale Scuole di Psicoterapia.

Legale Rappresentante e Presidente: Dr. Gennaro Galdo

Direttore Sezione Salernitana: Dr. Davide Amendola

I pionieri, ovvero ri-conoscersi nei maestri.

La terapia familiare nasce nella cultura statunitense degli anni Cinquanta aprendosi in due prospettive, una sistemica propria della Scuola di Palo Alto dove incontriamo Bateson, Watzlawick e Jackson e una relazionale, orientata allo studio trigenerazionale della famiglia, con il contributo di Ackerman, Boszormenyi-Nagy, Framo, Bowen, Whitaker. L’approccio strutturale di Salvador Minuchin si pone in una posizione intermedia, importanti sono i suoi studi sulla struttura familiare come sede di organizzazione, interdipendenza e regole necessarie al funzionamento del sistema familiare. In Italia nel decennio a cavallo fra gli anni 60 e 70 la psicoterapia familiare ha come rappresentanti M. Selvini Palazzoli. L. Cancrini, M. Andolfi. Mara Selvini Palazzoli importa dagli Stati Uniti ed elabora le teorie di sistemiche di Palo Alto e, nel 1968, fonda la Scuola di Milano. Nello stesso periodo il primo gruppo romano, fondato da Luigi Cancrini, lavora alle idee strategiche-strutturali di Haley e Minuchin. Negli anni, lo studio dei sistemi affronta una profonda trasformazione e si assiste alla evoluzione del ruolo del terapeuta, la terapia è definita come  processo trasformativo in cui il terapeuta non può prescindere da un lavoro su sè stesso, sulle proprie emozioni e sulle connessioni con la propria famiglia attuale e quella di origine. Attraverso il riconoscimento del concetto di risonanza, la strutturazione di un sistema relazione terapeutico, il terapeuta avvia un processo con il sistema familiare che genera cambiamento.

 

Il nostro istituto, negli ultimi anni, ha sviluppato intorno alla psicologia sistemica numerosi protocolli clinici e lo studio delle relazioni attraverso l’approfondimento dei temi riguardanti la pragmatica della comunicazione. Gennaro Galdo presidente e socio fondatore dell’ISPPREF, a tal proposito scrive “le conoscenze psicologiche, non si trovano soltanto all’interno delle varie branche della psicologia ma nel corso dei secoli nella nostra cultura occidentale e in altre, si sono stratificate incommensurabili bacini di conoscenze sul funzionamento psicologico individuale in settori che tradizionalmente ricadono al di fuori dell’area scientifica, pensiamo per esempio ai saperi psicologici contenuti nella letteratura. Ci sono poi dei saperi confinanti con la psicologia e tra queste discipline c’è appunto la psicologia sistemica, e nello specifico la Pragmatica della comunicazione. Tra i parametri della comunicazione ci sono: il parametro linguistico, il parametro non linguistico cioè tutto ciò che può essere rappresentato per esempio da un simbolo o da comportamenti e la comunicazione paralinguistica quella che si accompagna inevitabilmente alla comunicazione linguistica e che può essere distinta appunto nel tono, nella velocità e nello stile del discorso, quindi sono fattori che sono legati al parametro linguistico ma che sono diversi. Se da un lato abbiamo i parametri della comunicazione umana, dall’altro abbiamo sei proprietà dei sistemi viventi che caratterizzano l’approccio sistemico relazionale: la retroazione, la neghentropia, la non sommatività, l’olismo e il timing. La retroazione ci insegna che non è importante quello che si comunica all’altro, ma è importante quello che l’altro comprende. Per neghentropia, ovvero entropia negativa, tutti gli esseri viventi tendono ad autoripararsi. Per non sommatività si intende che l’insieme non è la semplice somma delle parti che lo costituiscono, Olismo è invece la proprietà per la quale la parte può rappresentare il tutto. Infine, il timing cioè l’utilizzo del fattore temporale, esempio cambiare il proprio modo di interloquire in base al paziente, che rappresenta l’aspetto fondamentale dell’operare terapeutico sistemico relazionale. Esiste, inoltre, una variante dell’approccio sistemico relazionale, ovvero quello meridionale o napoletano, che valorizza 4 aspetti dell’agire del terapeuta: l’ironia, l’interdisciplinarità, l’interculturalità e l’intimità. L’ironia è una caratteristica molto importante per riuscire sdrammatizzare situazioni pesanti, infatti i napoletani in questo non sono secondi a nessuno. Per interdisciplinarità si intende appunto la capacità della psicologia sistemica a legarsi a un numero considerevole di discipline, per Interculturalità si intende la capacità di interagire con culture micro o macrosociali che siano, modificando il contesto. Per quanto riguarda l’intimità, c’è da dire che l’approccio sistemico lavora sulla base dei genogrammi, che loro volta vengono utilizzati per attivare delle risonanze tra il terapeuta e la famiglia o la coppia.”

 

Consulta gli “Appunti per la Terza cibernetica” di Gennaro Galdo 

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